giovedì 15 aprile 2010

Emotività

Anni fa, in un'altra piazza digitale, ormai sparita nel nulla scrissi un post relativo all'aborto.

Mi imbattei in una pagina dove si elencavano i vari metodi adoperati per terminare una gravidanza e rimasi turbato dalle metodiche cruente per ottenere il risultato voluto.

Ricordo che in quel post non criticai il diritto della donna di poter disporre del proprio corpo ma ebbi da ridire sull'atto pratico in se.

I commenti che ci furono su quel post furono tanto violenti quanto sconclusionati.
La maggior parte furono ovviamente di donne che erano tutte unite su di un fatto.
Io ero il pezzo di merda maschilista che stava attaccando la loro libertà di scelta.

Nessuna di loro aveva compreso, accecate da una violenta emotività, l'argomento del mio post.

Cambiano gli anni, e gli autori, ma la storia si ripete in un crescendo di cieca emotività.

Sulla pagina Facebook di Informare per resistere leggo una nota relativa al fatto che a causa dell'obiezione di coscienza dei medici delle usl nel veneto è molto complicato, se non impossibile abortire in un ospedale pubblico.
Storia totalmente diversa se, avendo i soldi, si va ad abortire in una struttura privata dove è molto probabile trovare gli stessi "obiettori" che, come cantava de gregori in dottor doberman, con certe cose hanno problemi se sono in pubblico ma che gli vengono benissimo in privato.

Il mio commento a riguardo è stato estremamente semplice.
Agli obiettori, che solevando questa eccezione in una struttura pubblica provocano una interruzione di pubblico servizio venga sospeso lo stipedio.

Ed ecco che commenti emotivi di chi non ha capito un cazzo di quello che ho scritto si sono fatti vedere.

Una simpatica signorina mi ha dato del deficiente senza rendersi conto del fatto che le leggi vanno rispettate.

Ora io con la mia proposta sono stato anche abbastanza tranquillo visto che l'ho buttata li pensando "colpiamoli nel portafogli".

L'articolo 9 della legge 194,  ultimo comma recita:

L'obiezione di coscienza si intende revocata, con effetto, immediato, se chi l'ha sollevata prende parte a procedure o a interventi per l'interruzione della gravidanza previsti dalla presente legge, al di fuori dei casi di cui al comma precedente.


Comma che recita:

L'obiezione di coscienza non può essere invocata dal personale sanitario, ed esercente le attività ausiliarie quando, data la particolarità delle circostanze, il loro personale intervento è indispensabile per salvare la vita della donna in imminente pericolo.


Sostanzialmente l'articolo 9 permette ai medici e sanitari di obiettare e quindi esimersi dalle pratiche di interruzione di gravidanza con una sola eccezione, se la vita della donna è in pericolo e il loro intervento è indispensabile per salvarle la vita.

Ogni attività di interruzione di gravidanza fatta da un obiettore in situazioni diverse dal pericolo di vita della donna fa decadere con effetto immediato l'obiezione di coscienza.


I medici obiettori pubblici, che praticano aborti in strutture private vanno denunciati affinché la loro obiezione decada con effetto immediato.

Ciao Raimondo

Ciao Raimondo, ti ricordiamo così (minuto 1:48)

mercoledì 14 aprile 2010

La donna secondo i padri della chiesa

"La donna è un animale né saldo né costante; è maligna e mira ad umiliare il marito, è piena di cattiveria e principio di ogni lite e guerra, via e cammino di tutte le iniquità."
Sant'Agostino

"Abbracciare le donne è come abbracciare un mucchio di letame."
Tertulliano

"La donna è figlia della falsità, sentinella dell'inferno, nemica della pace, la puzza dello scorpione"
Sant'Odo da Cluny

"Le donne dovrebbero essere segregate, perché sono la causa delle involontarie erezioni degli uomini santi."
Sant'Agostino

"La donna è un errore della natura, [...] con la sua eccessiva secrezione di liquidi e la sua bassa temperatura essa è fisicamente e spiritualmente inferiore, [...] è una specie di uomo mutilato, fallito e mal riuscito, [...] la piena realizzazione della specie umana è costituita solo dall'uomo."
"Un feto maschile diviene un essere umano dopo 40 giorni, uno femminile dopo 80 giorni. Le femmine nascono a causa di un seme guasto o di venti umidi."
San Tommaso d'Aquino

"La donna è figlia della falsità, sentinella dell'inferno, nemica della pace."
San Geronimo

"la donna è il diavolo tentatore, il sesso una tremenda malattia ed il matrimonio è solo quell'espediente (comunque da disprezzare rispetto all'ascesi) per permettere che lo sfogo degli istinti non sia peccato."
San Paolo


Any questions?

martedì 13 aprile 2010

L'arroganza dei religiosi

Mentre spulciavo usenet ho trovato un messaggio riguardo all'ostensione della sindone a torino.

In particolare mi ha colpito la seguente frase : l'immagine su quel lino, credenti o non credenti, tocca il profondo del cuore.

La  cosa mi ha dato molto fastidio in quanto io da non credente in quel lino vedo solo un oggetto su cui viene mercificata la superstizione.

Allora ho chiesto, con il mio solito tatto da carrarmato, cosa dovrebbe toccarmi in quel lenzuolo visto che da non credente ci vedo solo un pezzo di lino bianco ed ho sollevato la questione di una fondamentale mancanza di rispetto da parte dei religiosi verso chi non è credente .


La risposta da parte dell'autore del messaggio non ha deluso le mie aspettative.

Non ha risposto alla mia domanda e, con l'atteggiamento che si ha con un bambino scemo, mi ha prima chiesto se volevo le sue scuse e poi, nella stesso messaggio di risposta, me le ha fatte senza che io avessi la possibilità di replicare.


Un altro del gruppo, che ho smesso di seguire insieme a tutta la gerarchia it,per un mio rifiuto verso le cose che puzzano di provincialismo italiano, ha prima sindacato il mio stato (non si capisce se mentale o fisico) e poi mi ha chiesto se la mia fosse una provocazione.


Ed ecco la chiave di volta di ogni cosa.

Se io da laico chiedo il rispetto della mia libertà e della mia opinione ecco che mi si da del bambino che deve ancora crescere, lo stesso appellativo l'ha dato agli atei in passato il clero cattolico, o peggio arriva l'etichetta di provocatore.


Perché il problema di fondo contro cui ci si deve scontrare è che si parte da un assunto sbagliato di fondo, ovvero che dio esiste e che debbano essere gli atei a dimostrarne la non esistenza.

Ecco quindi che guardando le cose nella giusta prospettiva ci accorgiamo come gli eterni bambini che ancora credono all'amico invisibile ed al babau sotto il letto che li porterà all'inferno, siano proprio i religiosi.

Ed essendo tali, la loro arroganza e supponenza non è altro che quella che si riscontra in qualsiasi bambino di 4 anni, capace di vedere le cose da una sola prospettiva, la sua.



lunedì 12 aprile 2010

Concorrenza tra parchi a tema

Agorà e Ipazia

Il 23 aprile uscirà nei cinema italiani il film Agorà del registà Alejandro Amenaba, già autore di Mare Dentro, interessantissimo film sul delicato argomento dell'eutanasia.

Questa sua nuova opera era stata esclusa dalla distribuzione italiana con la motivazione ufficiale che, essendo un film non commerciale, il ritorno economico sarebbe stato modesto.

La motivazione reale a mio modesto avviso è che, considerato l'argomento che tratta e tenuto conto della "libertà di pensiero" in campo religioso che vige nel nostro paese, un film del genere non sia particolarmente amato dalle gerachie vaticane.

La storia che narra Agorà è quella di Ipazia, libera pensatrice  matematica e filosofa barbaramente trucidata dai monaci cristiani del vescovo Cirillo, poi fatto santo.
Dopo di lei nessuna donna è stata più in grado di poter affermare il libero pensiero essendo additate fino al 1800 o giù di li come streghe e per tanto torturate e arse vive.

L'arrivo i questo film in italia è stato possibile grazie ad una petizione che ha permesso di trovare un canale distributivo nella Mikado.

Il successo al botteghino di questo film è quindi fondamentale affinché resti a lungo nelle sale e che venga considerato dai media, tra un pompino di papi e un chiacchiericcio del Papa.

So che i miracoli sono una cazzata per gli illusi, ma magari potrebbe accadere che anche in Italia si cominci a parlare seriamente delle porcate fatte dai cristiani in nome di una fede nata sul sangue di tante donne e di come tale fede sia assolutamente ed oscenamente orientata al maschile che non tiene minimamente conto della fondamentale componente procreatrice femminile, che poi è la vera forza motrice che porta avanti la vita verso l'immortalità.

Pertanto vi consiglio di andarlo a vedere, anche se poi, come sospetto accadrà con me, all'uscita della sala vi verrà voglia di andare nella prima chiesa a portata di mano e cagare sull'altare maggiore.