martedì 19 marzo 2013

Powaqqatsi

Powaqqatsi is a Hopi word meaning "parasitic way of life".

Life is shit, spesso l'ho pensato e mai come ora, in questo momento molto duro che sto affrontando, lo penso e ripenso. Ma a voler seguire il metodo di Renato Caccioppoli, mio illustre concittadino, per inquadrare un problema e renderlo inoffensivo, e' spesso sufficiente prenderne le misure.

L'analisi del mio problema si riconduce ad un unico vero nocciolo insormontabile, lo stato italiano.
Il titolo che ho dato a questo post e' riferito ad esso, in quanto la sua sola ragion d'essere e' vivere in maniera parassitaria ai danni dei cittadini onesti. Il problema putroppo non si inquadra in maniera semplicistica nella casta, come tanti urlatori berciano ai quattro venti. La casta esiste perche' gli italiani glielo permettono, perche' ognuno pensa al suo lercio piccolo pezzo di terreno senza capire che il rispetto delle leggi e del prossimo  non sono vuote formule insegnate in chiesa ma una componente imprescindibile di ogni persona che vuole vagamente definirsi civile. 

Ma sto divagando.

Fatto numero uno: Mio padre e' morto qualche giorno fa.
Il lutto in se l'ho digerito, nonostante sia stata una morte stupida, indotta non dal male che portava ma generata da una sanita' che ormai non considera le persone se non alla stregua di numeri e statistiche. Non ho tempo ne voglia di intentare cause sapendo che al primo giro avrei torto e forse fra 10-20 anni qualcuno mi darebbe ragione, dopo aver speso tempo e soldi. Se credessi in dio potrei sperare in una giustizia divina. Magra consolazione. 

Fatto numero due: Il luogo di morte determina se vivi o muori dopo il lutto
Se non fosse sufficiente il dolore della perdita ecco che la macchina burocratica ti arriva sul muso, senza sentimenti, congelando conti correnti e lasciando nella merda gli eredi fino all'arrivo dei documenti.
Nessuna possibilita' di certificare la morte per snellire le pratiche, tutto resta congelato per 10/20 giorni in attesa della comunicazione dal comune tal dei tali al tuo di residenza e nel frattempo, se non hai altre risorse, muori di fame perche' non c'e' modo di accedere a dei soldi.

Fatto numero tre: La regione in cui vivi determina quanto spendere per il funerale
Di fatto a seconda della regione in cui vivi e quindi della legge regionale in vigore (grazie a tutti per dividere ulteriormente questo disunito paese), la dispersione delle ceneri puo' essere effettuata o meno. Nel secondo caso devi pagarti un posto al cimitero e intestarlo a persona giovane in quanto se l'intestatario schiatta nel frattempo bisogna ripagare la stessa cifra per reintestarlo, per trascrivere un nome.

Fatto numero quattro: Servizi telematici una sega
Il livello di alfabetizzazione informatico in italia e' basso, specialmente nella popolazione anziana. Grazie ad un noto ministro, il cui nome spero sia ricordato con ignominia nei secoli, ora tutto si fa per via telematica
Il che e' un bel modo di dire che e' inutile andare agli sportelli di persona, nessuno vi caghera' ne vi potra' aiutare per legge. Ecco quindi che l'unica soluzione per chi non ha conoscenze informatiche per ottenere servizi fondamentali e' quello di passare attraverso i patronati che non sono gratis e che spesso rallentano ulteriormente l'avanzare delle pratiche in quanto fanno una serie di passaggi di mano che il palazzo che rende folli gli fa una sega. 

Fatto numero cinque: PRAAAAAAAAAAAAAAAAAA
Quanto ci vuole per cambiare un cazzo di nome dentro un computer, stampare un adesivo e consegnarlo al nuovo intestatario. 30 secondi? 2 minuti? Costo dell'operazione circa 500 euro!  
La ciliegina sulla torta e' proprio questa. Se per caso si ha la sfortuna di avere un'automobile intestata al defunto c'e' l'obbligo di reintestarla agli eredi. Cio' provoca un primo esborso di una cifra variabile, a seconda della regione (goto 3) e, se non si vuole dover ragionare e firmare in piu' persone per ogni cosa relativa all'automobile questa va poi reintestata ad uno degli eredi con un secondo esborso. Due passaggi di proprieta' da pagare sull'unghia al PRA, per aggiornare due stronzate in un computer, 1000 euro che si aggiungono al dolore della perdita e al pensiero costante che aleggia nella mente di chi resta, come stracazzo faremo ora con questi fottuti parassiti?

Ecco quindi Italia che ti dico, con tutto il rispetto, che hai veramente rotto i coglioni. 

Passi la tua  burocrazia asfissiante. Per fortuna spesso ci sono persone che  compensano la tua oscena  inefficienza e la voracita' delle banche che pensano solo a pararsi il culo con l'ufficio legale.

Passino i costi inaccettabili di funerali e cimiteri legati ad una costante frammentazione delle norme e del diritto. Passi il maldestro tentativo di informatizzare la vita agli italiani e del quale i patronati ringraziano per la nuova clientela.

Quello che non sopporto e' l'ignobile raschiare il fondo nel pretendere soldi da persone che sono gia' state colpite nel profondo. 
In ogni caso le imposte di trascrizione sugli autoveicoli sono, al di la del doppio salto carpiato in caso di lutto, una pratica disgustosa, quasi quanto gli studi di settore e gli acconti  sull'anno che verra'.

Powaqqatsi le tenie hanno piu' morale.