sabato 5 giugno 2010

Satira della mi fava

Nel mio esplorare il mefitico universo dei social network, sono incappato in una serie di pagine potenzialmente interessanti relative alla satira.

Queste pagine inzialmente mi erano garbate in quanto con cadenza periodica andavano a rincondividere vignette e freddure interessanti prive di filtri o censure.
Dopo un primo periodo di compiacimento ho notato il manifestarsi di due tendenze molto sgradevoli che mi hanno portato a rimuovere tali pagine dai preferiti.

La prima cosa storta che ho notato è stata quella che alle pagine satiriche venivano gradatamente alternati link ad articoli esterni non satirici, con commenti più o meno di parte.

La seconda cosa che ho notato e che mi ha convinto a rimuovere  tali pagine dai preferiti, è stato il vizio di alcuni amministratori di censurare le vignette pubblicate poichè giudicate di cattivo gusto e/o "scomode".

Ora facciamo un passo indietro e cerchiamo di capire per bene cosa cazzo voglia dire la parola Satira.
Spulciando su wikipedia ecco quanto ho trovato:

La satira (dal latino satura lanx, nome di una pietanza mista e colorata) è una forma libera e assoluta del teatro[1], un genere della letteratura e di altre arti caratterizzato dall'attenzione critica alla politica e alla società, mostrandone le contraddizioni e promuovendo il cambiamento.

Stando a tale definizione, al seguito di questa patetica censura, che per come la vedo io è anche una pesante mancanza di rispetto per chi legge,  le pagine di aggregazione satirica nulla hanno a che spartire con questa forma artistica.

Ecco quindi che a costoro propongo una presa di posizione che sia di grande onestà verso i propri lettori.
La mia proposta è che le loro pagine vengano rinominate in Satira della mi fava(*).
Almeno la cosa è chiara e non se ne parla più.


(*) Per chi non fosse addentro alla nobile lingua toscana la Fava indica l'organo sessuale maschile

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