venerdì 22 gennaio 2010

Crocifissi

È di pochi minuti fa la notizia che è stato rimosso dall'ordine giudiziario Luigi Tosti, il giudice anti-crocifisso.

Questa ennesima calata di braghe dello stato laico da un lato e il solito starnazzare  di tutti, pro e contro, mi ha posto di fronte al quesito del perchè questo oggetto provoca tanti travasi di bile nelle due fazioni opposte.



Le motivazioni del perché si debba mantenere il cristo attaccato al muro usate dai vari paladini della fede, più o meno istituzionali, riguardo alla tradizione del nostro paese sono deprimenti poiché degradano quello che dovrebbe essere, per loro, un simbolo di speranza e salvezza in orpello ornamentale alla stregua di una cartina dell'italia politica o di una lavagna.

Le motivazioni reali, che nessun prelato oserà mai confessare in pubblico, sono decisamente più gravi.
Il crocifisso nei luoghi pubblici è una bandiera di conquista.

Serve a dire NOI SIAMO QUI! NOI ABBIAMO L'ESCLUSIVA SU DI VOI!.

Che si abbia fede o no il vaticano ha piantato la sua bandiera di conquista nelle scuole, negli ospedali e nei tribunali arrogandosi il diritto di benedire con la sua presenza le attività civili di uno stato che sulla carta è laico e indipendente.

Permettendo tale presenza la repubblica italiana fa un passo indietro e, come nel caso degli oratori, lascia libero il campo ad un controllo di fatto delle attività civili che non c'entrano niente con la vita religiosa.

Il potere temporale che prima della breccia di porta pia si manifestava con uno stato, lo stato pontificio, nato dal falso storico della donazione di costantino ora si manifesta in tutti i luoghi pubblici dove  appare questa antica forma di tortura che non è più un simbolo di speranza ma solo la bandiera uno stato estero che governa di fatto le azioni e le leggi della nostra nazione.

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