Il 23 aprile uscirà nei cinema italiani il film Agorà del registà Alejandro Amenaba, già autore di Mare Dentro, interessantissimo film sul delicato argomento dell'eutanasia.
Questa sua nuova opera era stata esclusa dalla distribuzione italiana con la motivazione ufficiale che, essendo un film non commerciale, il ritorno economico sarebbe stato modesto.
La motivazione reale a mio modesto avviso è che, considerato l'argomento che tratta e tenuto conto della "libertà di pensiero" in campo religioso che vige nel nostro paese, un film del genere non sia particolarmente amato dalle gerachie vaticane.
La storia che narra Agorà è quella di Ipazia, libera pensatrice matematica e filosofa barbaramente trucidata dai monaci cristiani del vescovo Cirillo, poi fatto santo.
Dopo di lei nessuna donna è stata più in grado di poter affermare il libero pensiero essendo additate fino al 1800 o giù di li come streghe e per tanto torturate e arse vive.
L'arrivo i questo film in italia è stato possibile grazie ad una petizione che ha permesso di trovare un canale distributivo nella Mikado.
Il successo al botteghino di questo film è quindi fondamentale affinché resti a lungo nelle sale e che venga considerato dai media, tra un pompino di papi e un chiacchiericcio del Papa.
So che i miracoli sono una cazzata per gli illusi, ma magari potrebbe accadere che anche in Italia si cominci a parlare seriamente delle porcate fatte dai cristiani in nome di una fede nata sul sangue di tante donne e di come tale fede sia assolutamente ed oscenamente orientata al maschile che non tiene minimamente conto della fondamentale componente procreatrice femminile, che poi è la vera forza motrice che porta avanti la vita verso l'immortalità.
Pertanto vi consiglio di andarlo a vedere, anche se poi, come sospetto accadrà con me, all'uscita della sala vi verrà voglia di andare nella prima chiesa a portata di mano e cagare sull'altare maggiore.
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